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AfroNews April 2023

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Gli incidenti automobilistici uccidono, in Africa, più che altrove - un problema prioritario di salute pubblica ma fin troppo ignorato. 

Era la fine degli anni novanta quando con la mia famiglia calpestavamo il suolo tanzaniano. Moglie e figli ebbero un pauroso incidente, fortunatamente senza conseguenze gravi e senza ricoveri. L’auto, dove viaggiavano i miei, si vide spuntare sulla propria corsia, dopo una brutta curva a gomito, un camion e mia moglie alla guida fu costretta ad allargare la curva, ruzzolando nella scarpata (era zona montuosa, presso il Mikumi). Alcuni mesi prima un'altro cooperante, accecato dal sole al tramonto, non riuscì a distinguere per tempo un rimorchio abbandonato sulla corsia, senza segnali di preavviso: morirono la moglie e la compagna di un altro volontario. Storie come questa si contano purtroppo a bizzeffe. Per un cooperante, principale causa di ospedalizzazione, appresi allora, erano appunto i traumi della strada. Per non contare quando, in Kenya, un autobus aveva un incidente: l’ospedale diveniva subito allertato e ricettivo per molte persone ad un tempo. 

Un articolo su Le Monde, a gennaio 2023, riportava che nel 2010 il decennio dell'azione globale per la sicurezza stradale fu dichiarato sotto gli auspici dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Dieci anni dopo, nel febbraio 2020, la Dichiarazione di Stoccolma ha evidenziato che nessun paese a basso reddito aveva ridotto i tassi di mortalità e morbilità della strada. L'Africa ha i tassi più alti. Il tasso medio di mortalità è stimato a 27,5 per 100.000 abitanti nel continente, mentre è più di tre volte inferiore nei paesi ad alto reddito.

Qui l’articolo completo: https://www.lemonde.fr/afrique/article/2023/01/12/les-accidents-de-la-route-en-afrique-une-question-de-sante-publique-majeure-mais-negligee_6157636_3212.html

A fine febbraio l’Organizzazione Mondiale della Sanità lanciava un allarme per il fatto che ogni due minuti una donna muore durante la gravidanza o dando alla luce un bimbo. La comunicazione si rifaceva ad un rapporto pubblicato dalle Organizzazioni Unite, Trends in Maternal Mortality, in cui si denuncia la stagnazione, se non il peggioramento (Europa e Nord America e America Latina e Caraibi) degli indici di mortalità materna in molti Paesi fra il 2000 ed il 2020, con una cifra di 287 mila morti materne nel 2020.

Qui trovi l’articolo OMS: https://www.who.int/news/item/23-02-2023-a-woman-dies-every-two-minutes-due-to-pregnancy-or-childbirth--un-agencies 

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Image by Erik Karits

I guai per il continente non sembrano avere tregua: in Kenya, la diffusione di un nuovo tipo di zanzara, nuovo per l’area, sembra rendere vani gli sforzi e risultati positivi raggiunti nella lotta contro la malaria, ottenuti attraverso l’uso esteso di zanzariere trattate e, non ultimo, un vaccino promettente.

Ne da notizia LeMonde del 15 marzo, cui rimandiamo.

https://www.lemonde.fr/afrique/article/2023/03/15/au-kenya-la-propagation-d-un-nouveau-moustique-contrarie-la-lutte-contre-le-paludisme_6165573_3212.html 

In Malawi è stato dichiarato lo Stato di disastro dopo che il ciclone Freddy è passato, molto lentamente, sopra il Paese, soprattutto nella zona di Blantyre, non lontano dal Mozambico, dove aveva fatto vittime. I morti ammontano ora probabilmente ad oltre 110. Molte zone sono al buio, le coltivazioni distrutte. Non è stat la colpita la zona ove opera l’associazione Zeropiù, nota nel comasco.

 

leggi qui: 

https://www.dailymaverick.co.za/article/2023-03-14-malawi-declares-state-of-disaster-as-cyclone-death-toll-rises/?token=MEdjczVNYUpZeFBuZmN2SkdvQUJXQ3U4bTBmVmlCRWVEV3VhZlY3VFllSjVWTjZCWURqVk9udytnWjBrMEx1U0RtWEwyZ1YzWGMyZzFQOTdZakd4R1V6b3JDakNTZDM5Wk1wNjRwRnNDYTN5ZFlLcUczUlR5ZUE2ejRTTlUwOHY=&utm_medium=email&utm_campaign=First 

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Abbiamo denaro per le armi, ma non abbiamo o vogliamo spenderli per un accesso alla salute uguale per tutti, così come non abbiamo denaro per accogliere coloro che fuggono da Paesi in guerra, Paesi cui probabilmente abbiamo venduto armi...

In Italia il boom di export ha raggiunto il 45% in più. seconda solo, in campo mondiale, alla Sud Corea. 

Ce ne parla Nigrizia: https://www.nigrizia.it/notizia/sipri-armi-italia-europa-usa-ucraina-africa-nigeria-angola-mali 

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La produzione letterari africana è molto in fermento e produttiva. Qui trovate cento titoli di libri pubblicati come ogni anno da Brittle Paper (quest’anno per la prima volta 100 e non cinquanta), un magazine online per lettori di letteratura africana, che si propone di coinvolgere e convogliare tutti coloro che amano la produzione letteraria africana.

Leggi qui:

https://brittlepaper.com/100-notable-african-books-of-2022/?utm_source=Internazionale+Audience+Generale&utm_campaign=243bbabd9e-EMAIL_CAMPAIGN_2020_11_06_09_23_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_01e663c180-243bbabd9e-74200240

Il senegalese Mouhamed Fall vince il premio per i matematici dei Paesi in via di sviluppo, conferito dall’International Center for Theoretical Physics di Trieste, premio assegnato per il suo operato sulla teoria delle equazioni alle derivate parziali.

https://www.africarivista.it/il-senegalese-mouhamed-fall-vince-il-premio-per-i-matematici-dei-paesi-in-via-di-sviluppo/212734/

 

Per uno sguardo della produzione artistica di questo primo trimestre, monitorato da un sito sudafricano vai a 

https://www.artafricamagazine.org/galleries-to-watch-at-investec-cape-town-art-fair-2023/

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