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Afronews june 2022

In Etiopia dietro le quinte si organizzano negoziati tra il governo e i ribelli del Tigray che dovrebbero incontrarsi intorno allo stesso tavolo in Tanzania a partire dalla fine di giugno.

Secondo diversi diplomatici africani e occidentali, le discussioni potrebbero iniziare già a fine giugno in Tanzania, probabilmente nella città di Arusha, nota per aver già ospitato il processo di pace in Ruanda nel 1993.

All'origine di questo riavvicinamento, Olusegun Obasanjo, inviato speciale per il Corno d'Africa dell'Unione Africana (UA), ex presidente nigeriano. La guerra, iniziata nel novembre 2020, ha già provocato decine di migliaia di morti, milioni di sfollati e ha fatto precipitare l'Etiopia settentrionale in una grave crisi umanitaria.

I negoziati a porte chiuse dovrebbero riunire due delegazioni, di cinque membri ciascuna. Sono in discussione la firma di un cessate il fuoco, un accordo sulle consegne umanitarie e la ripresa dei servizi di base, mentre le questioni territoriali non dovrebbero essere affrontate. 

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ETIOPIA

Chi vuole cosa?

Nelle regioni federate del Tigray, Ahmara, Oromia vi sono milizie locali e mercenari (in primis il gruppo FANO) che avanzano pretese su territori e diritti che il governo centrale non è disposto ad accettare. Da quando il presidente Abiy è entrato in carica nel 2018, le élite di Amhara sono state tra i gruppi che ne hanno beneficiato di più e le milizie di Amhara hanno svolto un ruolo chiave nell'assalto del governo federale al Tigray. Inoltre la guerra nel Tigray ha fornito l'opportunità all’Eritrea, di regolare antichi conti con il TPLF del Tigray e occupare il territorio di confine conteso di Badme. Le forze eritree sono state coinvolte dall'inizio della guerra e hanno aiutato le forze federali a prendere il controllo del Tigray nei primi mesi del conflitto. Abiy ha promesso nel 2018 che Badme sarà trasferita in Eritrea in conformità con l'Accordo di Algeri del 2000.

La pace si presenta tuttavia di non facile raggiungimento e le condizioni della gente comune sono davvero difficili (per questo vedi il sito cuamm.org).

Vedi articolo originale.

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CENTRAFRICA

I mercenari del gruppo Wagner, insediati nel cuore del potere a Bangui, organizzano manifestazioni contro l'ONU e la Francia, e controllano i media per soffocare le loro esazioni contro i civili.

I mercenari del Gruppo Wagner, società senza esistenza ufficiale ma presente ovunque il Cremlino abbia interessi, sono al centro del potere Centrafricano, a protezione di un governo favorevole a Mosca. Bangui firma poi un accordo di difesa con Mosca, che nel tempo invierà fino a 2.000 "istruttori" per formare un esercito nazionale allo sbando e poco equipaggiato, ma si occupano anche di  propaganda, secondo Le Monde.

All’articolo:

https://www.lemonde.fr/afrique/article/2022/06/08/comment-la-centrafrique-est-devenue-le-laboratoire-de-la-propagande-russe-en-afrique_6129431_3212.html

Una storia che promette bene.

Una fotografa statunitense di origine keniota lancia una piattaforma globale per commercializzare i talenti di molte fotografe donna nere.

Dopo aver da tempo sofferto la solitudine del proprio progetto di divenire una fotografa, dopo aver tollerato isolamento e carenza di punti di riferimento, sostegno e tutoraggio, Polly Irungu, nata a Nairobi e cresciuta negli US, ha finalmente trovato un via di uscita: ha creato una piattaforma, per costruire una rete di donne fotografe nere che condividono approfondimenti e risorse che le spingerebbero al riconoscimento nel settore creativo.

Al momento BWP (Black Women Photographers) mantiene un database digitale di quasi mille membri dal suo primo lancio nel luglio del 2020 con il sostegno di un fondo di soccorso COVID-19 (#BWPReliefFund) che ha raccolto oltre 14.000 dollari per fornire sostegno finanziario alle donne nere  durante la pandemia.

Per saperne di più vedi il sito ONU https://www.un.org/africarenewal/magazine/may-2021/black-women-photographers-shine-new-network-creatives oppure al sito dell’organizzazione https://blackwomenphotographers.com/about

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