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Anche miti e disinformazione si oppongono...

Myths and models: What’s driving vaccine hesitancy in Africa and how can we overcome it?

Adaeze Aroh Bola Asaolu Chioma T. Okafor. 07 Jun 2021

https://www.africaportal.org/features/myths-and-models-whats-driving/

 

Su Africa Portal in giugno è apparso uno scritto ove si affronta il problema di eventuali miti e nozioni essenzialmente infondate nell’approccio alle vaccinazioni in Africa. Miti e credenze che si aggiungono alla impossibilità di produrre localmente o di acquistare in misura adeguata i vaccini, nonostante l’iniziativa COVAX dell’OMS.

La disinformazione e le idee sbagliate sui vaccini sono state una delle principali barriere alla diffusione in tutto il mondo, ma in particolare nel continente africano, dove falsi messaggi e teorie cospirative che scoraggiano il pubblico dal farsi vaccinare si stanno diffondendo in modo dilagante su piattaforme di social media e mobili come WhatsApp.

Un sondaggio condotto dai Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Africa CDC) e dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine in 15 paesi africani ha dettagliato la necessità di aumentare la fiducia nella vaccinazione COVID-19 nel continente. Ha intervistato più di 15.000 persone con risposte no vax variabili dal 59% nella Repubblica Democratica del Congo al 94% in Etiopia. Gli intervistati hanno fornito diversi motivi per essere riluttanti a prendere il vaccino, inclusa la convinzione che il COVID-19 fosse un evento pianificato da attori stranieri e africani usati come cavie per le sperimentazioni sui vaccini. È importante notare che l'esitazione al vaccino non è un fenomeno nuovo: durante la ricomparsa del poliovirus selvaggio nel nord della Nigeria, i leader religiosi hanno boicottato le giornate nazionali di immunizzazione organizzate nell'ambito dell'iniziativa globale di eradicazione della polio a causa di voci diffuse che  i vaccini potrebbero essere contaminati da agenti antifertilità, HIV e agenti cancerogeni. Ciò ha comportato non solo un aumento dell'incidenza della polio in Nigeria, ma anche l'insorgenza della malattia in tre continenti.

La sfiducia nei confronti dei vaccini in Africa non è del tutto fuori luogo, poiché c'è stata una storia di sperimentazioni mediche come la sperimentazione del vaccino contro la meningite Pfizer nello stato di Kano, in Nigeria. In Sudafrica, le sperimentazioni sui vaccini contro l'HIV sono state rapidamente interrotte all'inizio degli anni 2000 a causa di più destinatari che sviluppavano una maggiore vulnerabilità alla malattia.

Nel gennaio 2021, il compianto presidente della Tanzania John Magufuli aveva affermato: “I vaccini non sono buoni. Se lo fossero, allora l'uomo bianco avrebbe portato i vaccini per l'HIV/AIDS."

Molti dei miti asseriti sono riscontrabili anche in popolazioni locali europee-italiane come

  • I vaccini causano infertilità negli uomini e nelle donne

  • Si stanno sviluppando diversi vaccini per l'Africa che incoraggiano lo spopolamento

  • Nel dicembre 2020 è emerso un video fuorviante in cui si affermava che Bill Gates aveva finanziato l'innovazione dei vaccini per vaccinare forzatamente gli africani allo scopo di spopolarli.

  • Sui social è stata diffusa l'immagine di una scatola di medicinali con un'etichetta che diceva "Non per la distribuzione negli Stati Uniti, in Canada o nell'UE". Sarebbe stato dato solo agli africani che venivano usati come "esperimenti".

  • Il vaccino COVID-19 non è sicuro perché è stato sviluppato così rapidamente

  • Il vaccino contiene feti abortiti.

 

Per contrastare questa disinformazione e credenze, nell’articolo si suggerisce di usare campagne che mirino ai rischi e complicazioni gravi da COVID 19 per gli individui, mentre per i gruppi si danno indicazioni su come scegliere gruppi informati e formati, da coinvolgere nelle campagne di sensibilizzazione a livello molto periferico. Così come si caldeggia la informazione e formazione ad hoc di tutto il personale sanitario a cominciare dalle Community Nurses. Non sono escluse più iniziative di partenariato pubblico-privato come quella tra l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e Giornalista (Iniziative giornalistiche sull'immunizzazione contro la polio (JAP) in Nigeria dovrebbero essere formate. A livello comunitario i leader del governo africano dovrebbero adottare le lezioni apprese dall'epidemia del virus Ebola, coinvolgere i leader delle comunità e sollecitare il contributo delle stesse comunità per sviluppare campagne di mobilitazione sociale per aumentare la comprensione delle comunità dell'importanza del vaccino COVID-19.

Una conclusione oltremodo condivisibile:

Se i vaccini venissero prodotti in Africa, la paura delle influenze occidentali o degli ingredienti sconosciuti verrebbe in larga misura dissipata e il costo e la dipendenza dai paesi occidentali per l'approvvigionamento di vaccini sarebbero notevolmente ridotti.

 

Il problema dei vaccini non disponibili per tutti per ragione commerciali ed egoistiche è ben noto, i riscontri si ritrovano sulla stampa e sul web in molte versioni.

 

Il motivo ricorrente è il rifiuto di pochi gruppi accumulatori di ricchezza, come BIG-Pharma & company, che traggono vantaggio dalle disgrazie dei poveri.

Un’analisi condotta dalla “People’s Vaccine Alliance” stima un costo medio di produzione del siero anti-Covid-19 di Moderna e Pfizer/BioNTech di poco superiore ai due dollari. Ma le due aziende vendono le dosi a prezzi anche 24 volte superiori il costo di produzione. Drenando le risorse pubbliche nei Paesi ricchi e limitando l’accesso ai vaccini in quelli più poveri.

 

Lo stato attuale di vaccinazioni in Africa vede una percentuale di 11,% di persone raggiunte, ma questa cifra non spiega bene il baratro di differenza: In Marocco siamo a 111,3 persone % mentre in Tanzania solo lo 0.7% è stato vaccinato. Il Sudafrica conta un 29 %.

 

Per tener traccia dello stato di vaccinazioni in Africa vai al sito:

https://africanarguments.org/2021/09/covid-19-vaccine-rollout-in-africa-tracker-an-interactive-map/

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