Nessuno nasce odiando qualcun altro per il colore della pelle, il suo ambiente sociale o la sua religione. Le persone odiano perché hanno imparato a odiare, e se possono imparare a odiare possono anche imparare ad amare, perché l’amore arriva in modo più naturale nel cuore umano che il suo opposto.
Nelson Mandela
In occasione della 109sima Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) proponiamo la poesia di Sergio Guttilla, poeta siciliano impegnato nel sociale, ispirata anche al libro “se questo è un uomo” di Primo Levi.
o Vedi anche: https://www.sololibri.net/Se-fosse-tuo-figlio-poesia-bambini-migranti-morti-in-mare.html
Se fosse tuo figlio
riempiresti il mare di navi di qualsiasi bandiera.
Vorresti che tutte insieme a milioni
facessero da ponte
per farlo passare.
Premuroso,
non lo lasceresti mai da solo faresti ombra
per non far bruciare i suoi occhi, lo copriresti
per non farlo bagnare
dagli schizzi d’acqua salata.
Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,
uccideresti il pescatore che non presta la barca,
urleresti per chiedere aiuto,
busseresti alle porte dei governi
per rivendicarne la vita.
Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,
odieresti il mondo, odieresti i porti pieni di navi attraccate.
Odieresti chi le tiene ferme e lontane
Da chi, nel frattempo sostituisce le urla
Con acqua di mare.
Se fosse tuo figlio li chiameresti
vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.
Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti
vorresti spaccargli la faccia,
annegarli tutti nello stesso mare.
Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa non è tuo figlio,
non è tuo figlio.
Puoi dormire tranquillo
E soprattutto sicuro.
Non è tuo figlio.
È solo un figlio dell’umanità perduta,
dell’umanità sporca, che non fa rumore.
Non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Dormi tranquillo, certamente non è il tuo.