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Lampedusa, l'insopportabile ripetizione dell'emergenza

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Migliaia di migranti sbarcano sull'isola italiana in questo settembre: ma chi è 'sorpreso'? Era previsto, annunciato. 

Stesso scenario di dieci anni orsono. Leggiamo sulla stampa straniera:

https://www.lesoir.be/537975/article/2023-09-19/lampedusa-linsupportable-repetition-de-lurgence

(con diversi browser ora in uso, è possibile leggerne direttamente la traduzione, cliccando sull’indirizzo - sull’avviso in fase di conclusione del caricamento o sull’icona abitualmente presente nello spazio indirizzo)

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ma leggiamo anche le parole della nostra partecipazione al decennale in memoria della strage di Lampedusa, tenutosi a Como, su iniziativa di Como senza Frontiere, attraverso la voce del nostro socio dr Italo Nessi:

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Siamo Medici con l'Africa e lavoriamo con l'Africa perchè pensiamo che gli africani 
(e non solo gli africani) siano sostanzialmente come noi: esseri umani con le stesse capacità e potenzialità.

Abbiamo lavorato e lavoriamo in Africa ove abbiamo potuto toccare con mano le condizioni sanitarie, abitative, sociali e di vita 
di tanta parte delle popolazioni.

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Qualche anno fa avevamo lanciato la campagna Mio Fratello è africano, che avevamo ulteriormente ripreso qui a Como
dopo gli eventi del 2016 e lo sgombero del campo della Croce Rossa in Via Regina.

Il fenomeno migratorio è un fenomeno complesso e come tale non ha soluzioni semplici.

Se guardiamo alla demografia mondiale e alla distribuzione di risorse nel mondo, tale fenomeno non potrà che aggravarsi. Ma non deve avvenire a discapito dei più deboli e dei più fragili.

Le morti in mare sono inaccettabili.

strage Lampedusa
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